C’era gente che ancora cagava

febbraio 5, 2016 § Lascia un commento

Ti giuro, c’era gente che ancora cagava!
serio però dai
Oé, l’editoria a pagamento era nulla se paragonata al contesto
ma fammi capire, vuoi dire che nemmeno gli scrittori sapevano nutrirsi di prana?
Ma scherzi? Stiam parlando di un’epoca in cui si cagava serio. E quelli là erano i peggio. Si alzavano la mattina, buttavano giù nel monitor una sequela di menate, e poi subito al cesso a ruota del primo caffè
e magari mi stai dicendo che pure gli editori facevano la stessa cosa. stai parlando di gente-che-cagava che pubblicava i libri di altra-gente-che-cagava
Stai fotocopiando la situazione
ma cazzo
E avresti dovuto leggere le cose che scrivevano…
dai, va bene così, fa conto che già lo so 
Nono, qualcosa ti devo dire, son comunque esperienze che servono, per quanto lontane e anacronistiche, qualche tuo parente all’indietro è stato di sicuro un lettore di quella roba, e nessuno ne sapeva un cazzo, come quando bevevano la cocacola. E le cose che mangi pian piano prendono casa e ti smerdano il codice genetico, per cui quella roba diventi tu
porcatroia la metti giù dura…
Ma scusa, ma non avevi un nonno editore? qualcosa qualcuno te l’avrà detta
son robe che non si sanno mai bene, i figli cazzo sanno dei genitori, figurati i nonni, mia madre mi ha accennato qualcosa ma poi chi l’ha vista più, da quando è partita per il Nuovo Orieccidente a fondere le sue personalità con la Smania Cosmica…
comunque questa cosa che stai leggendo viene da gente che pagava e che cagava, certezza assoluta, guarda la copertina, senti come comincia: « Leggi il seguito di questo articolo »

EAPocalypse now

novembre 23, 2015 § Lascia un commento

Senza eccessivamente dilungarsi, questo post sostiene la tesi che l’Editoria a Pagamento (EAP) ha rivestito una precisa funzione: distrarre una generazione di redattori dai veri mali del loro settore. Non sarebbe quindi fenomeno degenerativo legato a una società editoriale sempre più fatua e mediocre, ma vera e propria causa-fantoccio posta sotto i riflettori per sviare dai veri problemi del mondo editoriale.

mme-an

PARTIAMO DA QUESTO BLOG
[parabola]
Come tutti gli organismi viventi, anche questo blog ha vissuto una fase ascendente, un momento di maturità e una decadenza (tradotto: a un certo punto non se lo è cagato più nessuno). Queste tre fasi hanno probabilmente seguito la parabola più generale dell’attenzione mediatica che si è di recente riversata sul fenomeno dell’EAP.
Il presente articolo serve a rievocare il percorso di questo blog sotto una nuova ottica, illuminante e stupefacente. Lo inquadra, sì, come parte genuina di un movimento di rivolta al malcostume diffuso dell’EAP; ma ne degrada l’efficacia, sostenendo che la sua attività abbia avuto il risultato opposto e controproducente di nascondere malefatte peggiori interne alla filiera editoriale. Lo stesso sistema economico e “di potere” che fa proliferare dall’alto l’EAP avrebbe anzi spinto, con una artefatta e strumentale indignazione, tale movimento antagonista a ottenere le luci della ribalta tra i “poveri” lavoratori dell’editoria, per costruire nell’ideale della lotta una parvenza di dignità a un lavoro che altrimenti non poteva attingere ad alcun tipo di gratificazione.
Insomma, era una trappola e ci siamo caduti.

[la bicicletta]
Partiamo dalla fine, però, e chiediamoci: perché questo blog ha raggiunto in pochi anni un apice di interesse per poi bloccarsi e decadere dall’attenzione degli addetti ai lavori? Un primo motivo è facile da individuare, e meno banale di quanto sembri: mi ero stancato io per primo di questo spazio a metà tra la denuncia e la divagazione narrativa.
Il motivo è agile da spiegare: quando sei su una bicicletta che pedala a vuoto, scendi e prosegui a piedi. Il Maniototo è stato una bicicletta da corsa, ha sfrecciato insieme ai suoi affezionati lettori tra le brutture dell’EAP, castigando col riso i suoi malcostumi. La catena girava, il cambio andava una meraviglia, le salite ce le mangiavamo insieme. Senza doping, spinti dalla gioia dissacrante della giovinezza che si organizza clandestinamente una contro-festa, dato che a tavola coi matusa ci si annoia.

Zebra-Pulse

[sentirsi utile]
Si sfrecciava facendo pernacchie e imparando un sacco di cose. L’ebrezza condivisa mi ha fatto credere che quanto veniva scritto sul Maniototo potesse aiutare un’intera categoria di lavoratori frustrati a mettere a fuoco i motivi della propria frustrazione; servendo da allerta e da sveglia anche per quegli aspiranti scrittori che pagano per pubblicare, molte volte abbindolati da contratti di edizione messi in piedi da azzeccagarbugli mediocri ma sufficienti a irretire e buggerare. Il format del Maniototo si proponeva vincente in quanto la noia era bandita e la fantasia poteva guizzare libera proprio nel momento in cui segnalava le aridità di molti addetti ai lavori (editori, scrittori).
Poi, dopo avere iniziato a fare rumori rugginosi, la catena è caduta e la bicicletta è andata rallentando fino a fermarsi. « Leggi il seguito di questo articolo »

Titoli del ca77o per giovani autori #3

giugno 30, 2015 § Lascia un commento

I titoli del ca77o sono il sale della vita per tutti coloro che direttamente o indirettamente hanno a che fare coi libri.
ragion per cui non me la sento di farvene mancare ulteriormente.
ricordo che questo che il maniototo propone è uno spazio di utilità sociale: i titoli sono liberamente utilizzabili da giovani autori in cerca di prede facili.
scegliere un titolo che acchiappa è scientificamente dimostrato (dagli odontoiatri veterinari) che è avere già fatto i tre quarti del lavoro.
qui vi lascio addirittura uno scheletro di trama, basta che allunghiate il brodo con un po’ di banalità e qualche parolaccia e il gioco sarà fatto.

correte a rileggere l’esordio di questa rubrica, e poi il suo secondo capitolo, e tutto vi sarà definitivamente chiaro.
ora via con le nuove proposte!

2 bombe alla crema da asporto per mio nonno diabetico” – romanzo sulla giornata tipo di un pensionato in un paesino di provincia, tra necrologi, cani al guinzaglio che parlano solo a lui e una barista straniera alla quale dire: “due bombe da asporto”, scherzo preferito dell’elegante clientela costantemente imbambolata a fissare una scollatura sempre generosa.

Il sale l’hai messo nell’acqua? (e altre storie di sesso)” – i turbamenti erotici di un giovane che va a lavorare in una multinazionale e quotidianamente si ritrova alle prese con colleghe tutte donne e tutte carine che sembrano però riservare la loro carica seduttiva per il capo. normale? sicuramente sì, soltanto che il capo è una donna, naturalmente molto provocante anche lei…

Sanpietrini e altri denti da latte” – l’educazione politica di un giovane di borgata nella roma degli anni ’70, tra jeans a zampa, nostalgici del ventennio e una madre che lo tratta ancora come se fosse il suo bambino… ma lui ha letto porci con le ali già tre volte!

“La neve nello scolapasta” – Angelo Maria ha sedici anni e un solo desiderio: prendere voti più alti della sorellina. ma come fare se lei è una secchiona da primo banco che pensa solo a studiare e durante i compiti nasconde accuratamente quello che scrive? beh, forse rapire la sua bambola preferita e farsi consegnare le soluzioni dei compiti per casa nel cestino della carta del parco comunale può essere una risposta. finché, proprio il giorno di un’importante verifica, un acquazzone inaspettato…

“Amore + iva 22%” – un uomo sembra felice: ha raggiunto i traguardi che nella vita gli avevano posto: lavoro, matrimonio, figli, tradimenti ben nascosti, poker notturno con gli amici. fino al giorno in cui un aumento dell’imposta sul valore aggiunto fa crollare le sue certezze e lo spinge a rivedere tutte le scelte fin lì fatte con un occhio diverso…

da ultimo, un fine gioco metaeditoriale:

Ma che razza di copertina sarebbe questa?” – un uomo entra in un sala bingo credendo che sia una multisala cinematografica. trascinato nel gorgo del gioco conosce nell’ordine: un cocainomane, un sicario (ma lui crede che sia uno scherzo) e una ragazza che finge di essere paraplegica per motivi assicurativi. dopo tre anni passati con loro a perpetrare truffe ignobili nei confronti degli altri giocatori scrive un libro di memorie ma la foto di copertina scelta dal suo editeuro che ritrae una lavatrice che nel mezzo del deserto sta centrifugando delle fiches non gli va per niente a genio. allora sequestra tutta la redazione…

Spazzatura

giugno 25, 2015 § Lascia un commento

residuo serale di umanità vacanziera non dedita alla raccolta dei propri rifiuti.
nella fattispecie il caso è emblematico e vale doppio.
(litorale laziale, giugno 2015)

2015-06-05 19.22.52

E adesso che ho mangiato troppo ho mangiato abbastanza

giugno 18, 2015 § Lascia un commento

quasi quasi stavo pensando di usare questo blog per tutt’altro.
poi mi son detto che sarebbe un peccato dato che è il blog più figo che sia stato fatto intorno a fatti editoriali (non lo dico perché è mio).

ma qual è l’umore di questo blog, adesso come adesso?
incazzato, placato, assestato, stancato, o è… oltre?
di sicuro c’è poco da incazzarsi: il maniototo ha svelato tutto quello che c’era da svelare sulla personalità degli editeuri e dei pagautori.
placato assestato stancato nemmeno.
quindi è oltre.
cioè tranquillo: se volete sapere qualcosa chiedete pure, ma non ve ne frega niente.

poi quelli che girano intorno alle università possono pure fare le ricerche e i convegni, e sancire qualche boiatina che suona statistica, ma la verità sta qui dentro e lo sapete.
qui si parla chiaro, là son pippe da esibizione. « Leggi il seguito di questo articolo »

Letture da uno sconosciuto

giugno 18, 2015 § 2 commenti

non accettare letture da uno sconosciuto mi diceva la mamma.
e io correvo da una mano tesa all’altra, sfuggendo al richiamo.

non accettare letture dagli sconosciuti ripeteva dubitando della mia osservanza.
ma io non avevo bisogno di conoscerli quei munifici palmi.

da debita distanza tiravo il collo, senza trasgredire l’ammonimento.

Solo 100 libri

giugno 18, 2015 § Lascia un commento

dopo avere promesso mendacemente mari e monti, appena il pagautore alza la testa facendo notare tutte le falle della distribuzione, appena si accorge che l’ufficio stampa se ne sbatte le palle degli occhi di lui, e pretende che la casa editrice agisca, la risposta tonante dell’editeuro è:

“non gli abbiamo venduto la casa editrice, solo 100 libri!”

Se dio è un editore speriamo che bruci tutto quello che gli arriva

giugno 18, 2015 § Lascia un commento

titoli di testa validi sempre:
titolo: dio

questa fede prevede un camino
acceso
e una comoda sedia che lo fronteggia.

accanto una pila di manoscritti
sempre la stessa altezza
da terra.

arrivano   arrivano        arrivano.

qualcuno che non vediamo,
sporge un braccio a intervalli
piuttosto regolari
per afferrarne uno. « Leggi il seguito di questo articolo »

Polillo, il guru

luglio 16, 2014 § 4 commenti

poi ti stupisci che il mondo sta finendo…
è che purtroppo siamo in mano a gente non solo impreparata da un punto di vista tecnico, ma fuori dalla realtà a tutto tondo.

l’ambito editoriale riserva delle chicche, in questo senso, lo sapete.
so che è terribile dare eco a cose che dovrebbero essere ignorate, ma qui e là è giusto guardare negli occhi il guaio in cui siamo per provare a uscirne.

alludo nella fattispecie alla riflessione (diciamo così) di polillo ospitata sul sito della boldrini.
mica balle, il palazzo al quadrato.

in tutto questo pippone, polillo allude alla pirateria, suo cavallo e cavillo di battaglia.
nella maniera superficiale di chi non conosce la questione, se non allineandosi alla tendenziosa voce dell’istituzione, la odia e la vuole combattere.
è la sua guerra santa.
la guerra combattuta soltanto in nome del denaro.

non me ne frega niente che siate a favore o contro la pirateria, perché di sicuro non ne sapete abbastanza.
quello che mi dà sempre tanto fastidio è che si diano le colpe di una crisi di settore a cause altre. « Leggi il seguito di questo articolo »

G.A.S. pagautori

luglio 14, 2014 § 13 commenti

audite audite audite:
il maniototo non lascia bensì raddoppia, con un progetto ambizioso e faraonico che nessuno si cagherà di pezza.

è un portale parallelo, finalmente utile perché tratta di vil denaro.

vi spiego il punto di partenza, prima di ammollarvi il nuovo link:
dato che avete tutti la coccia troppo dura, alludo a editeuri e pagautori, e che nulla vi dissuade o vi salva, ma soprattutto non salva i poveri redattori e i poveri lettori che ne sono vittime, allora proviamo un’altra strada: fare soldi alle vostre spalle.

per fare questo ho dovuto scegliere chi favorire, e ho optato per i pagautori (dopo avere provato a ridar loro perlomeno la dignità con un outing) proponendomi di aiutarli sul piano finanziario. « Leggi il seguito di questo articolo »

aie, il futuro non è negli slogan, lo vuoi capire o no?

giugno 30, 2014 § 11 commenti

aiutatemi, non ce la faccio.
amo le farse, ma nei limiti, poi mi sento male.

l’aie organizza il solito concorsino inutile che non produce nulla di buono per l’umanità, e questa non è una notizia.
la notizia è che dovrebbe esserci un limite alle boiate, alla faccia tosta che ci vuole per ammantare di un qualche valore la fuffa più estrema.

per i più saggiamente disattenti specifico che sto parlando del «concorso promosso dall’Associazione Italiana Editori (AIE) in collaborazione con tutto il mondo universitario che premia i migliori slogan sul tema “Il futuro è nei libri che leggi*. Perché?”» (sono parole loro queste virgolettate).

una vera e propria domandona rivolta alla crema delle menti del nostro paese.
non poteva che uscirne un successone.
l’aie, nel comunicato con cui annuncia i vincitori, si bulla che:

«alla quarta edizione hanno partecipato oltre duemila e cinquecento studenti – un quarto in più dello scorso anno – dei diversi corsi di laurea, da tutta Italia. Gli studenti hanno avuto tempo un mese, dal 23 aprile al 23 maggio».

uau, con tanta potenza nel motore dell’intelletto doveva uscirne un qualcosa di epocale.
rullo di tamburi, riprendo dal comunicato:

«Ecco i migliori, selezionati dalla giuria degli editori: « Leggi il seguito di questo articolo »

La più grande perversione di un editore a pagamento

giugno 25, 2014 § 1 Commento

questa non la sapete.
e forse non riuscirete nemmeno a capirla fino in fondo…
perché un editeuro per primo non ne è lucidamente cosciente.

a me, anni di torva osservazione ravvicinata mi hanno permesso di penetrare il più celato segreto.
quello protetto dall’inflessibile inconscio.

tra poco conoscerete anche voi qual è la perversione più grande, il piacere più osceno, il godimento più subdolo e raffinato che un editeuro riesce a provare.

curiosi eh?
prima però giochiamo che dovete indovinare.

ha alzato la mano quello laggiù in fondo, prego.
come?
no, non è la rovina dei propri autori, il loro fallimento, a farli godere oscenamente.
tuttavia l’ ipotesi non è così peregrina. « Leggi il seguito di questo articolo »

“è tutta colpa di mia mamma se non scrivo abbastanza parolacce”

giugno 7, 2014 § Lascia un commento

vibrate come xilofoni appena percossi, amici di questo recinto di irraggiungibile vigore espressivo.
scatta come una tagliola una nuova rubrica:
la posta dei miei futuri lettori

apre le danze una missiva che ritengo di esiziale importanza.
sentitevi tutti chiamati in causa e rispondete a rodrigo.
grazie troppo buoni.

“Caro Maniototò, (l’accento finale è di simpatia, concedimelo)

è tutta colpa di mia mamma se non scrivo abbastanza parolacce.
Un’educazione semanticamente restrittiva a beneficio di un vano lustro piccoloborghese mi ha letteralmente castrato nelle mie aspirazioni letterarie.
Questo blocco emotivo-sintattico rende ora un miraggio ogni mio tentativo di pubblicare.

Sono imprigionato in un mondo lindo e ospedaliero, in cui nessuno si manda a quel paese.

Muratori che litigano, coppie che si tradiscono, amici invaghiti della stessa donna, acerrimi rivali che si fanno le vigliaccate nello sport per primeggiare. Perfino adolescenti di periferia invischiati in dispute illecite… Ebbene? Tutti forbiti come piccoli lord finanche all’acme del conflitto. « Leggi il seguito di questo articolo »

Per un’EAP di Stato

aprile 1, 2014 § 11 commenti

l’unico vero grande difetto dell’eap è quello di far pagare troppo poco le sue vittime.

ma partiamo dall’inizio, se no mi ti vi spaesate.

presente il tabacco?
l’espressione monopolio di stato vi suona?
serve a ragranellare da un prodotto che fa male tutti i balzelli possibili.

sul serio non vi ricorda l’editoria a pagamento?

solo che c’è un problema.
ormai è diventata economica e alla portata di tutti.
e questo ha creato un esercito di pagautori proletari.
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Parola di libraio

marzo 28, 2014 § 6 commenti

il vostro viaggio al termine della notte delle velleità letterarie umane si arricchisce di una casistica particolarmente odiosa.
griderete al tradimento e alla spregevolezza.
forse all’affronto definitivo, ultimo, perfetto.

e farete bene.

aprite le orecchie e sorbite fino in fondo dal calice avvelenato: anche i librai ricorrono all’EAP per appagare la loro fuffosa brama da romanzieri.
anche loro sfilano in processione ossequienti davanti agli editeuri, divenendo parte della pantomima che li vorrebbe scrittori.

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PuntoEffe, un editore a vostro rischio e pericolo

gennaio 11, 2013 § 5 commenti

oggi stiamo leggeri, ci concediamo uno stato di allucinazione editoriale puro.
non servono parole.
per vedere meglio cliccate sull’immagine. « Leggi il seguito di questo articolo »

Sogno Edizioni (ovvero: chi dorme non piglia libri)

gennaio 8, 2013 § 11 commenti

sono conscio di avervi fatto cominciare l’anno così come lo avevate finito, preda dei più smodati stati di allucinazione editoriale.
ma questo passa il convento, come si dice.

portate pazienza che prima o poi tiriamo il fiato.
qualcosa mi inventerò.

ma prima beccatevi questo, così a bruciapelo:

sogno o son gatto

cosa c’entra un gatto morto?, direte.
non lo so, compare sul loro header, nel sito della casa editrice.
controllate pure, cliccando qui.

ma il bello dei sogni è che può succedere di tutto, no? ed ecco allora che la sogno editore mette in mostra le sue collane che hanno dei nomi che nemmeno in fase rem vi verrebbero in mente: « Leggi il seguito di questo articolo »

Acqua e zucchero (e peyote?) editore

gennaio 7, 2013 § 4 commenti

uno si credeva magari che il peyote lo prendevano solo quelli delle già mitiche edizioni Ricotta.
eh no, cari miei.
ecco infatti saltare fuori sul più bello, quando vi illudevate di essere esclusivisti del prodotto per l’Italia letteraria, Acqua e zucchero.

acquaezuccheroeditore

acqua e zucchero non l’ho scovato, si sono consegnati loro spontaneamente (senza saperlo) stamattina, allorquando mi hanno twittato questa proposta giunta al maniototo parimenti a una sventagliata di altri account twitter:

le origini di acquaezucchero

andare a dare un’occhiata al loro sito ha innescato inevitabilmente il meccanismo che ora li conduce qui come nuovo stato di allucinazione editoriale. « Leggi il seguito di questo articolo »

Talos edizioni, che vorrebbe reinventare la fessa

gennaio 6, 2013 § 5 commenti

ragazzi, che storie!
il CICAPe deve ancora nascere e già c’è lavoro per lui.

parlo del Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulla Paraeditoria che un gruppo di volenterosi sta fondando in qualche garage segreto.
e in cosa non andiamo a imbatterci in questo moncherino di 2013?
in una neo realtà editoriale che più paraeditoriale di così si muore.
lo stato allucinatorio poi si colloca ai massimi livelli.

si chiama talos, questa stella pronta a occupare il suo posto nel firmamento dei pagautori.

a leggere la loro presentazione ci si accorge che costoro credono di avere inventato la fessa (nello specifico vedetela come metafora dell’editoria a pagamento; la fessa intendo).
hey, sveglia, gente di talos!
guardate che l’eap esiste da prima di voi.
è un trucchetto sperimentato e consolidato.

i vostri sofismi verbali hanno l’età della pietra.
da un eap nuovo di zecca ci si aspetterebbe uno sforzo maggiore.

anno nuovo, eap nuova insomma…
macché, manco quella! « Leggi il seguito di questo articolo »

La ricotta editore: meglio del peyote!

gennaio 4, 2013 § 5 commenti

se non ci fossero le edizioni la ricotta bisognerebbe inventarle.
e anche di corsa.
tra pochi minuti sarete d’accordo con me al 100%.

continuano, come avrete subodorato, gli stati di allucinazione editoriale.
che avrete capito non riguardano necessariamente casi di eap.
un’allucinazione può avere diversi agenti patogeni.

stavolta più che mai serve che io metta un link per dimostrarvi che non mi sono inventato tutto per vostro sollazzo.

ora non mi resta che augurarvi: buona allucinazione editoriale!
il grassetto è opera mia, per segnalarvi passaggi salienti.
ma quasi quasi potevo grassettare tutto, stavolta…

“Chi siamo

Edizioni La Ricotta: perché il nome di un formaggio? « Leggi il seguito di questo articolo »

Autori Ebook, go with them (but without comments)

dicembre 31, 2012 § 4 commenti

intanto cercate per favore di fare siti web in cui il testo spicchi rispetto al colore di sfondo.
andrebbe considerata una variabile prioritaria.

1N100M

stiamo parlando di autoriebook.
l’ultimo stato di allucinazione editoriale dell’anno.
per farvi capire cosa vi aspetta nel 2013, scelgo di parlarne proprio oggi, allorquando tutti cullano inconsciamente nel cuore l’aspettativa che il mondo cambi come per magia passando da un dicembre a un gennaio. « Leggi il seguito di questo articolo »

Edizioni Altravista: camaleonticamente eap?

dicembre 30, 2012 § Lascia un commento

tra gli editori additati come eap sul web trovo queste edizioni altravista.
non mi ci ero mai imbattuto e non ho informazioni su di loro.
sarebbe un caso di eap molto indirizzata su un tema specifico, quindi in qualche modo una eap selettiva se non vi sembra un ossimoro sostenerlo.

quello che c’è scritto nel loro sito sotto la voce “invia il tuo manoscritto” parrebbe tuttavia indicare quella direzione (il solito tono ambiguo…):

La stipulazione di un contratto di edizione è immediatamente successiva all’accettazione del testo da parte dell’editore. Ogni volume sarà dotato di codice Isbn ed EAN e verrà promosso e distribuito dai nostri rappresentanti editoriali. Nessuna tassa di lettura ne costi di servizio.

ma passiamo oltre, perché più succosa è la descrizione della casa editrice.
direi che può entrare in pompa magna nella casistica degli stati di allucinazione editoriale.
ho grassettato i passaggi più notevoli: « Leggi il seguito di questo articolo »

Leggere:tutti a 2 euro (cioè becchi e bastonati)

dicembre 28, 2012 § 1 Commento

per puro caso stavo oggi maneggiando l’ultima copia di leggere:tutti, quella rivista che da un po’ d’anni ha invaso le librerie.
non so se lo sapete, ora pretenderebbero nientemeno che farla pagare.
e addirittura 2 euro.
beati a voi, verrebbe da dire…

ho indugiato a sfogliarla proprio per capire come potessero ardire di passare dalla gratuità ai 2 euro, trattandosi in definitiva di una rivistucola del tutto inutile.
una di quelle cose che giusto perché non si paga la prendi in mano e la sfogli, senza aspettarti nulla e senza darle troppo retta.

ora però è diverso.
ora i due euro esborsati dovrebbero implicare una lucida scelta nel lettore/acquirente.
per cui facciamole un po’ le pulci va’, che sotto le feste è un’operazione defatigante. « Leggi il seguito di questo articolo »

Il rovescio editore: allucinazioni editoriali in salsa eap

dicembre 26, 2012 § 2 commenti

beccatevi questo regalo.
trova subito nuova linfa la rubrica appena partita e già dilagante nel maniototo.
parlo di quella dedicata agli stati di allucinazione editoriale.

oggi dal cilindro salta fuori il rovescio editore.
per chi pensasse che mi invento le cose tiè, cliccasse qui.

il “chi siamo” è ragguardevole (vi ho grassettato i passaggi più gustosi):

“L’esperienza della casa editrice Il Rovescio di Roma nasce dalla voglia di sottrarsi alle logiche di massificazione ormai imperanti anche nell’editoria e nella scrittura.
Una scrittura che non parla più direttamente alla fantasia, perché costruita a tavolino; romanzi e racconti morti, privi della peculiare caratteristica della vita, l’imprevedibilità.
Un’editoria non più a misura d’uomo, ma fatta da imprenditori, per i quali il libro non è che un prodotto come un altro da piazzare. Un mondo vile che pone barriere fittizie alla possibilità per chiunque di autoproporsi, alla libera circolazione del pensiero, alla ricerca di nuovi talenti letterari. Per un mondo in cui i conti che quadrano ed il bilancio in attivo sono sostituibili alla enorme potenzialità comunicativa, educativa, evocativa di un buon libro.
I buoni libri sono spariti dalla circolazione, sono fuori catalogo opere fondamentali delle quali le future generazioni dovranno fare a meno. La realtà dei fatti è semplicemente questa: non possono essere venduti libri, tranne poche eccezioni, al di fuori dei canali cosiddetti ufficiali.
Per fortuna c’è ancora chi crede in prospettive più alte. Ci sono ancora case editrici, librerie e associazioni che portano avanti discorsi personali ed elevati, discorsi culturali, nel senso più ampio del termine. Inoltre, c’è anche Internet, che consente l’effettivo risparmio a tutti, editori e lettori, in quanto taglia fuori i maggiori responsabili dell’elevato costo di alcuni libri, i distributori, i quali non producono nulla, ma fanno da intermediari e quindi da padroni assoluti.
Noi de Il Rovescio sentiamo di essere diversi da tutto ciò, per gli studi fatti e per la cura e l’attenzione che riserviamo alle due parti più importanti di qualsiasi opera: la storia e chi la scrive. Cercando almeno di rispettare il nucleo da cui sono scaturite le cose che considerate tanto importanti da condividerle con qualcuno. « Leggi il seguito di questo articolo »

Stati di allucinazione editoriale: ecce add

dicembre 22, 2012 § Lascia un commento

cercando oziosamente stati di allucinazione editoriale in questi melmosi giorni prefestivi (lo sto facendo per voi, eh), in cosa non vado a imbattermi?
nelle edizioni add.
procedo a bomba col chi siamo:

title_chisiamo

Aggiungere è un buon verbo, un bel verbo.
In una delle sue accezioni più comuni significa dire qualcosa in più rispetto a quanto già detto. « Leggi il seguito di questo articolo »

Ho trovato questa chicca: La Ponga Edizione

dicembre 21, 2012 § Lascia un commento

e voglio condividerla con voi.
un copiaincolla allo stato brado.
in fondo c’è anche il link di provenienza.
rappresenta l’esordio della nuova categoria che leggendo quanto segue è stato un tutt’uno chiamare “stati di allucinazione editoriale”.
buona lettura (ho grassettato i passaggi più sugosi).

Linea Editoriale
Scritto da LEditore

La Ponga Edizione nasce dalla volontà di due amici, senza scopi di lucro ma con la voglia di promuovere le opere di chi, nella maniera più oggettiva possibile, riteniamo abbia del potenziale.
La nostra casa editrice, e quindi noi, non richiederemo mai   alcun contributo per la pubblicazione delle vostre opere. Noi siamo gli imprenditori, noi ci assumiamo il dovere e il rischio di pubblicarvi.
Rischio però che non ci consente di pubblicare tutti i libri che vorremmo, per questo siamo alla ricerca di chi ha quel qualcosa in più che ci colpisce, chi ha coraggio anche di rischiare non solo con le tematiche ma anche con lo stile, con le trame ovvero tutto quello che aiuta un libro ad essere qualcosa di nuovo, di innovativo. « Leggi il seguito di questo articolo »

Pagautori e insegnanti, ovvero come antipromuovere la lettura

dicembre 19, 2012 § 12 commenti

gli insegnanti son quelli che dovrebbero aiutarci ad amare la lettura, no?
non mi sembra eretico sostenerlo.

giusto?

e allora me la canto, così spazziamo via qualche altra candida illusione.
sappiate che in giro ci sono tantissimi pagautori che nella vita fanno gli insegnanti.
scuola elementare, media, superiore, università.
di ogni grado e livello, come suol dirsi.

ho visto passare tutta la sfilza.
la loro missione?
uccidere la letteratura e la voglia di leggere degli studenti. « Leggi il seguito di questo articolo »

EAP, o dello sfruttamento come riflesso condizionato

dicembre 18, 2012 § 2 commenti

ormai sapete della schizofrenia degli editeuri.
il fatto di mandare in stampa oggetti libriformi li illude di essere editori.

a cosa conduce questa allucinazione?
a una fregatura doppia per i redattori, guarda un po’ che culo e che novità.

vi spiego.

sapete bene che la piccola editoria sfrutta i lavoratori per sostanziale mancanza di alternative, anche nei casi virtuosi.
sfruttamento e autosfruttamento sono ormai sinonimi di lavoro culturale.
il motivo: fondamentalmente i ricavi derivanti dalle vendite dei libri non sono in grado di coprire i costi necessari a produrli ma soprattutto distribuirli.

hic sunt squalos, infatti.
sapete ormai perfettamente che la filiera del libro è assassina.
l’intermediazione è peggio dell’orca. « Leggi il seguito di questo articolo »

Un editeuro… è per sempre

dicembre 14, 2012 § 3 commenti

nell’analisi di una caga editrice e del suo editeuro è urgente sottoporre a verifica la variabile temporale.
ovvero l’incubazione e la successiva e inevitabile cronicizzazione del fenomeno.

ci sono delle cose che dovete sapere al riguardo.
mi rivolgo soprattutto agli aspiranti redattori.

troverete spesso editeuri solo parzialmente consapevoli di essere tali, in special modo quando corrono sul doppio binario (cioè quando fanno un sacco di roba a pagamento e qualcosina anche non a pagamento per illudersi di essere ancora utili al mondo).

pur non dimostrando alcuna vergogna per la loro attività eap, costoro proveranno a dirvi che si tratta di un momento solo di passaggio.
che la crisi del mercato e provvidenziali scuse simili li costringe poverini a far pagare i libri agli autori (= pagautori), ai quali tra l’altro offrirebbero, a sentir loro, un servizio serissimo che mantiene comunque in auge la loro condizione di serissimi professionisti.

però man mano che le cose andranno meglio, dicono, i titoli a pagamento diminuiranno e si riprenderà a fare editoria vera.

(qui fate pure una pausa dubitosa e attonita, ne avete ben donde) « Leggi il seguito di questo articolo »

La linea editoriale

dicembre 11, 2012 § 2 commenti

Telefonata appena giunta in redazione:

buongiorno, vorrei parlare con la linea editoriale per favore. « Leggi il seguito di questo articolo »

  • IL MANIOTOTO CONSIGLIA Attenti a non prendere il libro sbagliato…

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  • glossario del maniototo

    bounty reader
    vedetelo come il cacciatore di taglie dei canoscritti che vi siete autopubblicati sul web. la sua funzione è confermarvi che sarebbe stato meglio lasciarli nel cassetto

    caga editrice
    espelle nel mondo le cose scritte dai pagautori (o scritteuri)

    canoscritto
    inedito da scartare per la sua scarsa qualità letteraria

    eap (liste)
    scrivi coglionate ma vuoi pubblicarle lo stesso? E Allora Paga!

    ebook-rider
    il nuovo lettore ebook dotato di inchiostro elettronico ride per non piangere, perché nessuno lo usa

    editeuro
    decide a quali traspiranti scrittori indirizzare una proposta editeuriale che compia il loro destino di scritteuri

    ghost ebook
    è il gemello del libro fantasma e vaga ugualmente disperato e identicamente ignorato, ma non per le librerie: per il web

    grafomaniope
    la musa degli scrittori seriali, ispiratrice di tutti i canoscritti

    grandi roeditori
    i gruppi editoriali che rosicchiano quasi tutta la fetta del mercato librario disponibile

    incauto-pubblicazione
    quando lo scrittore seriale si azzarda a inserire autonomamente il proprio canoscritto sul mercato mettendo a repentaglio la salute dei lettori

    libro fantasma
    il libro di ogni pagautore, che nonostante tante promesse fatte dall’editeuro col cavolo che poi si trova in libreria

    maniototo c-plots
    sezione di questo maniototo che sforna plot ambientati in caga editrice

    mufficio stampa
    fa la muffa davanti a facebook invece di sbattersi in giro per le redazioni dei giornali a cercar di ottenere recensioni

    pagautori
    scrivono delle cose e per pubblicarle esborsano del denaro

    pagautori seriali
    soggetti affetti da grafomania che sono diventati pagautori

    pest-seller
    libro che alla sua uscita invade le librerie (soprattutto di catena) e che i lettori farebbero bene a evitare come la peste

    piano editeuriale
    nella scelta dei libri da pubblicare si basa su un solo criterio di valore: l'autore paga/l'autore non paga

    pubblicazione non protetta
    vedi incauto-pubblicazione

    prr-recensioni
    le recensioni col pernacchio

    pRedattore rap
    l'haka dei redattori

    proposta editeuriale
    contratto tipo, zeppo di promesse immantenibili, che il traspirante scrittore riceve in automatico non appena invia un vanoscritto a un editeuro

    schizoeditoria
    allude alle caghe editrici il cui editeuro pubblica libri orrendi (senza averli mai letti e schifandoli) solo perché gli scritteuri lo pagano. Ma che poi, quando arrivano in redazione dalla tipografia le prime copie stampate, tali libri lo eccitano come un ragazzino e li dispone meticolosamente in ordine sui suoi scaffali

    scorie editeuriali
    le orde di libri che gli editeuri vorrebbero (ma nemmeno troppo) riversare nelle librerie per far contenti i loro pagautori

    sindrome del libro fantasma
    ne soffre ogni libro di pagautore che sognava di diventare presto un bestseller mentre invece i librai ne ignorano perfino l'esistenza e si rifiutano di ordinarlo con le scuse più varie

    sindrome del benefattore
    ne soffre ogni editeuro che si convince di dover incassare, dopo il denaro, anche la gratitudine incondizionata dei pagautori

    scritteuri
    sin. di pagautori

    scrittori seriali
    soggetti affetti da grafomania che sommergono case editrici e agenzie letterarie con i loro canoscritti

    spremi letterari
    premi letterari a pagamento

    traspiranti scrittori
    sudano sette camicie per diventare scrittori, ma visti i risultati si rassegnano al destino di pagautori

    vanoscritto
    inedito che lo scrittore manda, senza saperlo, a un editeuro

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